Diario una psicologa… specializzanda – riflessioni sulla professione –

L’altra notte, tanto per cambiare stavo un po’ vagando con la mente e poi come al solito i pensieri sono arrivati a pensare al mio lavoro.

E ho pensato che purtroppo esistono persone che lo dequalificano e lo squalificano, pensando che Noi non serviamo a niente, che è più importante sparare 4 farmaci al paziente e via.

Noi non diamo farmaci, ma sapete…: NOI ABBIAMO LA RESPONSABILITA’, IN CERTI CASI, CHE QUELLA PERSONA COI FARMACI NON SI UCCIDA.

ABBIAMO LA RESPONSABILITA’ CHE QUELLA PERSONA CHE PRENDE I FARMACI NON USI VETRO, LAMETTE, CORDE O ALTRO CONTRO SE STESSO.

Questa cosa FORSE (?) vale più del poter prescrivere i farmaci.

Noi non abbiamo schermi a volte, nè scrivanie, nè camici, ne un blocchetto di ricette che possa farci da scudo.

Siamo quasi nudi, come la persona che viene da noi a chiedere aiuto.

Ci sono delle storie così dense di sofferenza … E noi quella sofferenza la sentiamo, la sentiamo addosso, e la sentiamo così forte che a volte vengono i brividi, a volte mentre si fa uan riflessione, la voce si spezza e bisogna raccogliere tutte le forze per non piangere, perchè quella sofferenza Noi ce la prendiamo un po’ addosso e la sentiamo davvero.

A volte mi è capitato di sentire gli occhi umidi. I brividi e di condividere tutto questo con la persona, ed è stato un momento di vera COMUNIONE.

Abbiamo la responsabilità di ACCOGLIERE IL DOLORE, e cercare di restuire alla persona qualcosa di positivo, che la aiuti a trasformare quel dolore in voglia di vivere e di andare avanti.

E a quelli che non credono nel mio lavoro posso dire solo questo:

Mi auguro, e auguro a tutti voi di non aver mai bisogno di Noi.

Ma forse se avete dei pensieri così limitati e pieni di pregiudizi, forse ne avreste proprio bisogno.

E non parlo solo da quasi psicoterapeuta, parlo anche da chi è dall’altra parte della scrivania e ha avuto l’umiltà di ammettere con se stessa che quella sedia al di là della scrivania ora è il posto più comodo dove potermi sedere.

Detto questo… andate in pace!

 

 

Grazie…

Anche se non so bene cosa devo riongraziare… Il caso?La psicoterapia? O sei stata tu, che hai mosso gli eventi?Non lo so… Ma  dopo due anni in cui mi sono tenuta il dolore fra me e me, ieri ho potuto abbracciare le persone che avevo bisogno di abbracciaree che volevo abbracciare, e ho non mi sono sentita sola ma anzi… in quei momenti l’amore per te è riuscito a superare il dolore, l’incrdulità che ancora prende e quella sensazione di irrealtà… E’ stata una vera comunione, e mi è sembrato davvero che tutte le cose siano state superate e che solo l’affetto abbia vinto su tutto. Anche sulla morte. Perchè eravamo lì per te e solo uniti si può andare avanti, uno scambio di abbaracci, ritrovarsi e con un semplice contatto dirsi tante cose..E’ l’unico modo che io trovo forse per farmi una ragione di tutte le cose che sono successe dal 2005 …

Grazie per avermi permesso di amarti ancora… “tuttavia,così come sempre”

Oggi c’è il sole

Come quella matina in cui mamma lesse il giorale e qualcosa nell’equilibrio cosmico cambiò.

C’è il sole anche oggi che ci farà pensare a te.

Non ci sono tante parole da dire… Come il prete… che non riusciva proprio a dire niente.

Allora te lo dico con una canzone che ti piacerà sicuramente. E’ quello che sento e lo metto quì…ancora mi sembra assurdo, ancora mi sembra illogico.. e ancora sono tanto tanto arrabbiata…A volte non ci sono ragioni per cui farsi una ragione…

Per Te:

L’angolo della speranza…

Un pochino di speranza dopo le valange di merda che son piovute in questi giorni.

Fanculo a tutti! Una cosa è certa:

 

 

 

Una doverosa eccezione

So benissimo quello che scrissi tempo fa.

MI sono tirata fuori da qualunque discorso riguardasse “lui”, quella specie di nano, affetto da qualche morbo psichico, che mi si è messo la corona in testa…come il principe giovanni.

L’ho volutamente ignorato, ho ignorato le sue Tv e le notizie che lo riguardano.

Non rappresentandomi nulla, nulla mi interessa di lui, non mi rappresenta nè ha da parte mia alcuna forma anche seppur ancestrale di rispetto.Non è nemmeno umano per me.

Ma oggi, la sporca battuta, offensiva e grave che ho dovuto SUBIRE al telegiornale… non si può ignorare.

Mi sento profondamente umiliata nel mio appartenere all’Italia. Provo un fortissimo senso di vergogna anche a stare in Europa…E non posso fare niente per alleviare questo. Posso solo votare, e sperare che la mia terra un giorno sia libera da vincoli politici e possa rifiorire come quando è nata. Un’isola se è tale è meglio che sia legata al mare e a null’altro.

Le vergogne dei sardi, che se le creino i sardi. La reputazione dei sardi… se la devono fare i sardi non la devono subire di riflesso solo a causa di fili invisibili che le legano ad un paese che in realtà la sfrutta, la distrugge e poi ne parla male, e tratta i sardi come se fossero alieni che vengono da un’altro mondo.Senza nemmeno capire che ne siamo fieri, perchè noi siamo diversi.

Ecco, io mi vergogno.

La mancanza di rispetto espressa da quella battuta offende anche me come essere umano che rispetta gli altri.

MI vergogno, mi fa schifo tutto questo, mi fa veramente schifo. Vorrei cambiare nazionalità.

L’immondezza non sta solo a Napoli. L’immondezza vera è il marciume dentro gente come lui che parla al mondo e fa apparire quella parte di persone per bene che ci sono in Italia come appartenenti al suo fascio d’erba putrida.

Che schifo.

Che schifo.

Chiedo scusa al mondo intero… Sapete in Italia i Centri di Salute Mentale non funzionano come dovrebbero e purtroppo non sempre i ricoveri coatti si possono fare.. specialmente a persone potenti.

Detto questo me ne vado.

Continuare a pensarci è troppo orrido.

Nostalgia

Uff uff…

Le serate solitarie come queste mi evocano ricordi… Sarà che poi questi per me son giorni un po’ tristi…
Comincio a pensare alle persone e ai posti che mi mancano…

L’anno scorso, una mattina di febbraio camminavo in via dante, tornavo a casa dopo aver lavorato ad un progetto per me abbastanza umiliante, ma cercavo di concentrarmi su altro, come il freddo invernale che mi pizzicava… o i negozi…Ad un certo punto, senza rendemene conto, forse la miaanima si è liberata… non so, ma ho sentito in tutto il mio corpo la tua mancanza.La mancanza della nostra amicizia, la mancanza di un’amicizia come era la nostra… e ho cominciato a piangere, facendo finta di nulla… per la strada e mi faceva male il cuore perchè niente poteva rimediare al presente e niente tornerà mai più. E i ricordi sono bellissimi, poi però arriva la realtà a spazzarli via…
E resta dentro di me la nostalgia profonda…

Oppure penso all’articolo di giovedì scorso sul giornale: SFRATTO ALLA SCUOLA I PINI.
La MIA scuola. 8 anni della mia prima infanzia li ho trascorsi lì.
Il periodo più bello e felice della mia vita.
Ricordo tutto, i quadri, le mattonelle dei bagni, ricordo l’albero di carrubo sotto al quale giocavamo, osservando i carabinieri, quegli insetti rossi e neri…Ricordo le corse, i cancelli…ricordo tutto.
Tornandoci da grande è stato bellissimo!!
Sembrava il mondo dei puffi!
Era tutto così piccolo, e …strano!
Ma è stato commovente ed emozionante.
Il mio spiritello, o parte di esso vive ancora lì, in quel piccolo mondo bellissimo dove vivevamo le nostre storie di bimbi, che noi prendevamo assolutamente seriamente!
Quanta gioia là dentro.
E come me, sono sicura che tanti altri bambini hanno trascorso degli anni bellissimi, in un luogo protetto, e logisticamente adatto ad una scuola e all’asilo. Perchè non dà sulla strada ed è vicino ad un parco.. si vedono gli alberi..E quando ero piccola si scorgevano al di là degli
oleandri i campi da tennis.
Ora i preti, nella loro infinita bontà ( avidi) sicuramente vogliono ricavare qualche altra cosa di cemento da quella scuola e allora sfrattano 5 classi e l’asilo.
Sfrattano un mondo intero…
Come si può dare lo sfratto ad un mondo??
Quello è il mondo di quei bambini, è stata la mia casa, è un simbolo. E non è così solo per me.
Io e miei compagni nonostante siano passati 20 anni, ancora ci vogliamo bene!
Una di loro è una delle mie più care amiche ancora adesso.

Lì dentro si creano rapporti e non si può negare che il posto faccia la differenza. Quel posto è magico.
Generazioni di bambini hanno vissuto lì gli anni più importanti per la loro formazione… e ora… Così durante l’anno questi si svegliano e cacciano questo mondo innocente???
I PRETI?!
Ma la carità?Dove stà?La comprensione?
Non lo so!

So solo che quella mattina ero a lavoro e non ho potuto sfogare a pieno le mie emozioni.
Non so… è come se buttassero giù…piazza del carmine o qualcosa del genere…
Per non parlare poi del trauma per i bimbi e dei problemi organizzativi dei genitori, che se li hanno mandato in quella scuola FORSE avranno avuto i loro motivi.

E’ sconvolgente.

Ok sono grande.
Dovrei sapere che le cose non sono fisse… come le palestre, tanto per dire… che dopo 10 anni che vai tutti i giorni e ti senti a casa tua, chiudono con 20 giorni di preavviso cercando di rubarti i soldi dell’ultimo mese…
Però… Cavolo.. I PINI e’ un’istituzione… è una cosa sacra… è una scuola!N
Non si possono chiudere le scuole così come se fossero bagni pubblici.
Cacchio ci sono persone dentro: bambini!!

Sono arrabbiatissima.

In giornate come queste tutti i malumori si accumulano e vorrei tanto tornare indietro a quando ero piccola e speranzosa…ma più che altro ero spensierata e il fututo sembrava così lontano…e i dolori della crescita non erano nemmeno qualcosa di calcolabile nel mio cervello.
Si. Ho qualche problema ad accettare certi cambiamenti…Ma credo che quando si tocchi la gente nel profondo sia anche naturale.
Anche cose che sembrano stupide, come una palestra…possono fare la differenza. Figuriamoci la scuola.
Scuola che avrei volentieri mostrato ai miei bambini, e magari li avrei mandati lì a scuola, per farli giocare in quel posto bellissimo che mi ha dato tanta felicità…

Ho nostalgia di tutto quello che non c’è più, e di tutte quelle cose che non torneranno mai…
Come sentire TommyTimmy che grida come uno scemo in salone, sempre più forte…O raccogliere le api dai vasi nel giardino della casa di Pirri.

Sto invecchiando forse… O insesorabilmente, mi rendo conto che si può solo andare avanti, tenendo stretti quei ricordi, perchè avranno sempre qualcosa da dirmi, e darmi… specialmente in momenti come questi…

Dal diario di una psicologa disoccupata…

Parliamo di…
ferie forzate.
che poi… la parola ferie ha un suono così dolce… non suona come… gastroenterite… salmonella… diarrea..

Insomma, non ci avevo mai ancora pensato, perchè da maggio non mi sono mai assentata nè mi sono mai ammalata per cui non avevo fatto nessuna assenza dal lavoro.
Ma ora so.
Ora conosco quella sensazione orrenda di avere un lavoro, ammalarti e dover stare a casa, consapevole che ogni giorno che passa il tuo misero stipendio si accorcia sempre di più.
Ogni giorno a letto che ho passato a … scusate la finezza … cagarmi l’anima, finiva nello scarico anche una percentuale del mio piccolo, momentaneo e amato stipendio. 😦 Davvero orribile.

Basta un giorno così… per cancellare 120 giorni… di soddisfazione!

MI sentivo quasi invicinbile!
Wà, lo stipendietto!!
Posso pensare alle rate della macchina senza farmi venire crisi di panico e pensare che morirò senza che la macchina sia mia davvero!

E ora… quell’orribile sensazione di insatbilità che altri milioni di persone precarie e con i lavori ” a progetto” o coi contratti di collaborazione, provano, si è impossessata anche di me.
Eccomi fra quelli che vengono definiti “italiani medi”.
In questo caso, sono una sarda media.

Ma è pretendere troppo, volere solo semplicemente mettere su famiglia?
Poi tutto si ricollega alle orribili donne rugose col pancione.

Senza offesa. E’ un problema mio.
Io non voglio vedermi così.
Voglio crescere i miei due bambini quando ancora la menopausa è lontana, non voglio che i miei figli a 10 anni mi vedano con le vampate e la crisi di mezza età… Sarebbero piccoli infermieri… Che tristezza.

Ok.
Giornata negativa.
Forse vuol dire che anche se l’antibiotico mi sta uccidendo lentamente, da un altro lato ha debellato l’orribile BatterVirus che mi ha inefettato gli intestini.
Certo ora non ho più intestini, ma mi sto riprendendo.
Per lo meno… ho recuperato parte della mia lucidità mentale. Ora bisogna pensare all’emotività.
Forse dovrei andare a dormire… o pensare a qualcosa di divertente, ma francamente mi è sceso tutto sotto i piedi.

Vorrei trovare un modo per ridefinire tutto in positivo, ma come ho detto alla mia paziente… Per certe cose non ci sono soluzioni immediate, bisogna avere pazienza, andare avanti ed essere consapevoli che non si essere sempre al meglio.Capita che in alcni momenti il nostro umore si abbassi. Sono solo momenti. Poi passano.

Dunque buona notte.
Magari la fatina del sole domani illuminerà la mia giornata…

Aspettando Chocaback …

Aspettando Chocaback, che entro una settimana sarà a palla nella mia stanza, e forse mi fido di portarlo pure in macchina… Vediamo se riesco ad animare la tristura di questa giornata…
Io lo amo. Lui mette la mia anima in musica, lui fa vivere il mio mondo interiore. MI fa sentire viva, mi da energia, forza, e se ho paura, se devo prendere qualche seria decisione… La sua musica è l’unica che mi può aiutare.
MI ha dato la forza tanti anni fa di decidere la cosa giusta, di scegliere la strada che mi ha portato alla serenità di oggi.
E dopo il disco… guardinga per il tour, perchè lo so che tornerà qui… E io, in prima fila davanti a lui, lo guarderò e mi sembrerà di cantare con lui, e sarà un’esperienza mistica!

Altro che droghe o cagate che si fumano.
Tutto ciò che ci serve è dentro di noi, basta solo trovare un modo per entrarci in contatto e la musica è uno di quei modi.

chi ha incastrato Stefiscedda??

Non è ancora chiaro se la momentanea scomparsa “dagli schermi” della dott.ssa sia dovuta ad un virus ( violentissimo) dell’influenza o alla Salmonella… c’è addirittura chi propone la possessione di un demone per alcune scene racappriccianti simili all’esorcista che la poverina ha dovuto vivere e subire in prima persona.
Sta di fatto che dopo una settimana in cui i boli alimentari scvambiavano il suo corpo per i giochi acquatici e i fermenti lattici venivano scaricati direttamente in mare.. Forse ora sta meglio.Prima notte lucida per lei, malgrado ci siano ancora residi di malessere, debolezza e scompenso emotivo!

Il pensiero della sua povera isoletta lasciata sola nel web non l’ha abbandonata ma durante i giorni di altissma febbre è stata soccorsa dalla Fatina del Sole che ha mantenuto vivi gli animi degli abitanti dell’Isola, e continuerà a farlo.

Sappiamo che in questa sua prima notte di lucidità, Sefiscedda augura la bonanotte a tutte e si augura di tornare presto con mille nuove avventure e mille nuove pensieri al minuti da mandare nel web 🙂

Dolci sogni a tutti, specialmente a tutti quelli che sono in ospedale con la gastroeneterite o la salmonella.
Se ne esce… distrutti, affamati, disidratati e stanchi, ma se ne esce, e ci si commuoverà di fornte ad una patata bollita!!
Tenete alti gli animi!

TAO

Poichè sei un uomo, non dire ciò che accadrà domani, perchè più veloce del bttere delle ali di una mosc è il mutare delle cose umane. – DETTO ZEN-

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