dimensione loca

Si fa sempre più forte la mia ammirazione per chi come risorsa sceglie naturalmente la pazzia.

Io sono sempre più convinta che ci siano due cause della pazzie ( e Palo Alto insegna) una è senza dubbio fisiologica, ma l’altra proviene sicuramente dalla famiglia, dal doppio legame, da tutte quelle reti comunicative disfunzionali che ti imprigionano e come un povero cristo nel deserto ha le visioni di oasi ombrose e piene d’acque, così la schizofrenia è il miraggio in un’esistenza confusa e intrappolata.

Presi nella rete,intrappolati. Si sbaglia a cercare di divincolarsi, ma si sbaglia anche a restare immobili. Allora si può sollevare lo sguardo verso il cielo e trovare un nuovo mondo, abitato dalle forme delle nuvole. Queste forme a volte si concretizzano in alieni, figure religiose o paure…oppure lo sguardo si chiude verso se stessi, e le ombre interiori, i pensieri e le emozioni prendono vita dentro al cuore, dentro una dimensione introspettiva il cuo accesso è negato al resto del mondo. Perchè il mondo reale diventa quello di dentro.

Sono egoista ?

Mi direte, di cosa parli?come puoi dire una cosa del genere?beh lo dico perchè sto da entrambe le parti.

Io vedo le famiglie, vedo i “pazienti”, e sono famiglia e sono “paziente”, e mi piace viaggiare all’interno di queste realtà e immedesimarmi. Vivo la mia vita di persona e terapeuta cercando di staccare le due cose, ma a volte, la vita stessa mi porta a ricordare occhi di chi ha sofferto e discorsi e storie di altre vite, e invidio fortemente gli organismi considerati più deboli, che sono sfociati verso la “pazzia”.

Chi l’ha detto che sono più deboli?Più fragili? E se fossero loro i furbi? se fossero loro che con la resilienza della follia stanno meglio di tutti noi? perchè a volte non so cosa sia peggio… Combattere le voci nella testa o i mulini a vento del quotidiano?

Cosa succede al terapeuta quando diventa paziente e non riesce a sconfiggere i suoi mulini a vento? 

Il terapeuta non può scegliere la pazzia, forse la può solo invidiare.

Ci hanno insegnato che cambiando un elemento del sistema c’è un effetto domino, per cui alla fine tutto il sistema cambia di conseguenza. Ma se esistessero da parte delle altre parti del sistema delle resistenze così grandi che il povero elemento da solo si ritrovasse sbattere sul muro di gomma? Fino a che ad un certo punto resta un po’ in equilibrio pensando di aver comunque trovato la sua posizione ideale all’interno del sistema. Ma poi basta un colpo di vento per sbilanciare di nuovo il tutto e la povera pedina del domino sbatte su quella accanto rimbalzando, e poi finisce su quella dell’altro lato, ma tutto rimbalza. senza fine.

Cosa dobbiamo fare? Cosa deve fare il terapeuta di fronte ad una situazione come questa? E cosa deve fare la pedina? Non si può rimbalzare per sempre, specialmente se non si riesce a diventare pazzi.

Forse il rimbalzo provoca un’escalation simmetrica che porta alla rottura del sistema…o magari è la pedina che deve smettere di rimbalzare e trovare una nuova direzione verso cui andare. In ogni caso, se non cambia il sistema forse il sistema deve  esplodere, disgregarsi e trovare un nuovo senso.

Devo ancora riflettere su questo.

Per ora, non so se affermare che per fortuna o purtroppo ancora non sono pazza. ( o forse non lo sono abbastanza)

Traslocando…

Traslocando prima o poi bisogna smontare mobile e riempire scatoloni.

Oggi è stato il turno dell’armadio.

L’ho svuotato per togliere la cassettiera e ho “riesumato” le mie vecchie agende.

In poco tempo 10 anni e più della mia vita mi scorrevano fra le mani.

Ho ritrovato vecchie e-mail patetiche di 10 anni fa che ho strappato molto volentieri.

Appartenevano una persona che non sono più e rappresentavano un periodo orribile della mia vita che mi è servito ma che ho accantonato per sempre. In preda all’imbarazzo verso me stessa ho strappato tutto con grande soddisfazione..

Poi ho trovato altre trascrizioni di messaggi che invece mi servono come promemoria…

E poi…Le tue letterine, i tuoi bigliettini…i tuoi auguri di Natale, del compleanno…Era un tuo modo di fare, amavi lasciare sempre qualche bigliettino o fra i libri…che ti prestavo..o semplicemente me li portavi a mano..

Mi sembra passato un secolo e forse è così…e mentre rileggevo le tue lettere che a volte sembravano quasi profetiche…E tutto a tratto di nuovo la realtà mi è sembrata inaccettabile…E mentre il Cd, passava Spicinfrin boy le lacrime venivano giù…e in ogni agenda c’era una traccia di te…fino al necrologio.

Penso che saresti contenta dei passi avanti che ho fatto, della mia terapia…si a volte ne sono certa.

E rileggendo quelle lettere, in cui mi scrivevi che ci saresti sempre stata…Ti rispondo che lo so. Ci sei, sempre, stai soltanto dormendo in fondo al mio cuore.

 

spazi vitali

Eccola, 

è arrivata …forse…quella pseudo-mezza-stagione in cui non si capisce se c’è caldo o freddo, se deve piovere o se resterà tutto scuro e impregnato d’umido.

Con la fibromialgia è una tortura. Non per i dolori, quanto per il mal di testa e l’umore. 

Sono già irritabile di mio.

Questo periodo è irritabile.

Il clima mi rende irritabile.

E gli spazi vitali, via via sempre più stretti mi rendono ancora più irritabile, amplificando lo stato di malessere.

Fanno bene in Europa del nord.

Li a 18 anni te ne devi andare: vattene via da casa, via al college, via per la tua strada cercati la tua vita, prenditela e vattene.

E non è solo un fatto di cultura del nord europa. E’…etologia.

Cosa succede in natura se non questo?Non appena i cuccioli sono pronti per correre e procacciarsi il cibo da soli, non appena hanno terminato i periodi di socializzazione e apprendimento delle tecniche di caccia…eccoli…corrono, volano, nuotano…da soli, alla ricerca del LORO spazio vitale. 

La selezione naturale fa il resto.

E fortunatamente in alcune culture che non sono italiane questo insegnamento è ancora valido.

Ma non qui. Perchè qui non c’è spazio vitale neanche per andare ad inviare il curriculum.

Non c’è spazio per vivere, non c’è spazio per avere sogni, non c’è spazio per fare progetti.

No. C’è spazio solo per la disperazione, per il cinismo che ormai diventa un meccanismo di difesa…C’è la rassegnazione, c’è una conservazione di energie tale per cui non possiamo più neanche disperarci. 

Nel nostro nuovo spazio vitale umano, di questo medioevo postmoderno, come amo definirlo io, non c’è spazio vitale, c’è spazio per trascinarsi avanti, per affogare fra le cose che non ci sono.

Non ci sono lavori, non ci sono soldi, non ci sono case…Non c’è la scuola. Non c’è la sanità, non c’è più niente che possa appartenere alle vecchie definizioni.

Il nostro spazio vitale è pieno di aria…oltretutto sporca. Di polvere.

Il nostro spazio vitale è pieno di superstizioni.

La fine del mondo. Come per l’anno 1000. Solo che ora si va al 2012!Che lo dicano i maya, o gli studiosi dell’apocalisse ha poca importanza. Queste credenze stanno prendendo piede come nel medioevo.

Gli alieni. Ma non l’avete capito che ci schifano?Voi andreste a vivere in pianeta fatto di gente che vive nella sporcizia?di gente che uccide, di gente che ruba, di gente oppressa?Cosa ne ricavereste occupandolo?Sprechereste tempo e denaro. No meglio lasciarlo al suo destino. Quindi perchè preoccuparsi?

Il nostro spazio vitale è soffocante e sentiamo il bisogno di fuggire. Ma dove andiamo?non si sa.

Tanto lo spazio vitale è sempre più piccolo, è come se ci fosse il nulla…quello della Storia infinita che ingoia tutto, voracemente. 

 

Non ci sono spazi vitali, nè fisici nè mentali, perchè dopo un po’ anche la mente si blocca. SEmpre per conservare l’energia per tempi migliori…che forse arriveranno troppo tardi.

E nel nostro intimo?

Quali sono i nostri piccoli intimi spazi vitali?In famiglia?? Credo sia il peggiore spazio vitale per tutti quelli che hanno superato 30 anni.

Cazzo, prima a 30 anni eri grande.

Quando avevo 20 anni, uno di 30 anni per me era “un signore”.

Adesso a 30 anni siamo ancora adolescenti che puzziamo di latte. Molti di noi non sono neanche in grado di farsi un uovo al tegamino,o di lavarsi un paio di mutande. Non è colpa nostra. E’ colpa della lontananza dall’etologia.

Vogliamo guardare sempre più avanti, ma in realtà è solo guardando ciò che circonda adesso che possiamo imparare qualcosa.

Basta osservare i cuccioli e mamma gatta, basta fermarsi ad osservare gli uccelli in volo…Basta andare in campagna per una giornata e stare in ascolto…E allora ci arriva l’invidia per il LORO spazio vitale.

E ironia della sorte…siamo noi che visto che ci troviamo senza spazio vitale lo togliamo a loro piccoli veri e autentici abitanti della terra! 

Il mio spazio vitale?

E’ ridotto ai centimetri dello sgabello, alla distanza che si esaurisce fra il mio sguardo e il monito, fra il mio sguardo e il libro, e fra il mio sguardo e la solitudine della mia stanza, rigorosamente con la porta chiusa.

Il resto è solo aria densa di inutili perdite di angoscia.

L’angoscia può essere sana se si prova in determinate circostanze. E’ sacrosanta. Non toccateci l’angoscia. 

Ma quando te la lanciano addosso…24 ore su 24…Allora non c’è più niente dè di sano e neè di funzionale.

Ad ognuno la propria. Ma non fatela uscire dal vostro spazio vitale per inquinare il mio.

A volte l’unico spazio vitale infinito e insostituibile e quello del sonno.

Abbandonandosi al torpore il corpo e la mente non hanno più confini. 

Parti del cervello continuano a lavorare ma altre si riposano, permettendo a tutto il resto di rigenerare nuove energie, di far calare il livello dell’angoscia. sia quella personale che quella che ci viene lanciata addosso.

E allora è solo morire, dormire, sognare…niente di più.

L’infinito in uno spazio vitale fisicamente finito.

Ed è esattamente la strada che prenderò adesso.

riflessioni..dalla Tv alla libri

Ieri sera mi son trovata a casa da sola e per non annoiami ho visto criminal mind ( santo streaming), poi visto che era ancora molto molto presto, sono scesa giù e ho fatto zapping.

Ad un certo punto mi sono imbattuta in film che si intitola: il club di jane austin. Pensavo fosse un ciclo di film con storie ispirati ai romanzi della austin…ma mi sbagliavo!Era una simpaticissima ….chimiamola commedia, che narrava le vicende di 5 donne e un ragazzo che si ritrovano a discutere per alcuni mesi sui libri di jane austin. Ogni mese un libro, e poi a rotazione si ritrovavno a casa di uno dei membri per dicutere sulla storia, sui personaggi…a fare congetture su come la austin aveva creato le storie e i personaggi. Ovviamente le vicende personali di queste persone si incontrano e incrociano, sfociando in amicizie, e anche in qualche amore…nUn film così carino, ma così carino…che mi ha fatto pensare a quanto sia sano e bello poter avere un gruppo di letture su un autore che si ama particolarmente.

A me piacerebbe farlo sicuramente coi libri delle sorelle Bronte, sarebbe bellissimo, poter trovare delle persone con cui discutere dei suoi romanzi, dei suoi personaggi…Darebbe forse maggiore senso alla lettura e sicuramente si prenderebbe maggiore consapevolezza del testo. Ricordo che alle superiori, la prof. di latino e greco ci faceva leggere le opere degli scrittori greci e latini e poi ci faceva fare una relazione. Ci suddivideva in piccoli gruppi così ognuno poteva leggere qualcosa e poi le relazioni si discutevano in modo che tutti sapessero anche cosa avevano letto gli altri e principalmente il suo scopo era che noi ci facessimo una nostra idea di quello che aveva scritto l’autore. Beh per quanto i miei prof. fossero classisti e stronzi, ogni tanto qualcosa di utile l’hanno fatta!

Vedendo questo film oltretutto mi è venuta un gran voglia di leggere anche gli altri romanzi della austen… Dunque andrò alla ricerca di questi libri magari nei mercatini…adoro i libri vecchiotti e vissuti…magari con la copertina in cartine rigido e con la copertina che sembra quella di un antico volume…Come la mia edizione di Jane Eyre…Adoro quel volumetto!

E più cresco e più mi rendo conto che i libri sono qualcosa di meraviglioso…La lettura è una sorta di salvavita….ci permette di staccarci dalla realtà e viaggiare in altri luoghi come spettatrice di vite diverse, magari lontane dalla nostra, ma con le quali notiamo sempre qualche affinità…E i periodi difficili appaiono meno duri se abbiamo un buon libro come compagno!

Il libro ci ispira, ci fa riflettere e a volte ci offre le risposte a domande che ancora non ci siamo posti!

Da quanto ho riportato la lettura nella mia vita sono anche meno stressata, ora ogni notte prima di addormentarmi leggo due favole dei fratelli Grimm…altro che quelle robe melense ( mi spiace dirlo) che la Disney che ha rifilato, tutte luccicanti e musicali. I Grimm erano molto crudi anche nelle loro storie fantastiche!Mi piacciono!

..e appena li avrò finiti….andrò alla ricerca di qualche altro romanzo classico, quella si che è vera letteratura!

stai soltanto dormendo in fondo al mio cuore.

arriva sempre questo periodo dell’anno.

Settembre è volato via in un soffio…e la settimana dell’intervento ha spezzato il tempo catapultandomi direttamente verso un autunno mite e soleggiato che piano piano sta facendo spazio all’abbassarsi delle temperature e alle prime pioggie.

Il tempo passa. E mi ritrovo insesorabilmente a pensare che fra poco saranno 3 anni…per tutti gli altri. Per me saranno 7 anni che ti ho persa.

Anche il primo allontanamento è stato un lutto. Un lutto incistato che non ho voluto affrontare perchè il dolore era troppo grande.Era pari al bene che ti ho sempre voluto, alla stima che sempre avuto di te e anche alla delusione per come il nostro rapporto si era logorato. L’ho tenuto chiuso dentro quel lutto, fino a 3 anni fa.Cucito con filo d’orgoglio, reggeva bene…ma le urla di mia madre e quella prima pagina del quotidiano, il tuo nome, la tua foto…Hanno spaccato gli argini che avevo costruito e il dolore è esploso in modo strano. O forse no. Rifiuto. Rabbia. Si. Sono stata arrabbiata con te. Perchè non hai preso l’aereo?Tu è quella tua fissazione di essere sempre indipendente e di portarti sempre la macchina. Perchè? Perchè non hai preso l’aereo?Poi….la terapia mi ha aiutata. Dopo un anno sono anche riuscita a venirti a trovare. Accettazione.

E ora il tempo passa. E man mano che avanti e probabilmente cresco, ripercorro con la mente tante cose…Alcune domande non avranno mai risposte, ma solo delle ipotesi, terribili ipotesi.

Alcune conclusioni sono inevitabili…Ma…la rassegnazione…è difficile farla arrivare. Ogni giorno che passa mi rendo conto che il rapporto così speciale ed esclusivo che avevamo non esisterà mai con nessun’altra. E sono stata fortunata perchè è stata un’amicizia bellissima, ma mi manca. Ora che sono grande, ora che sono passati tanti anni ne sento la mancanza. Mi servono ancora i tuoi consigli, il tuo parere sulle mie scelte. Ora che posso berli ancora…mi mancano i nostri capuccini e quelle interminabili serate di chiacchiere e confidenze, di risate, di allegria…Non riesco a rassegnarmi che le ho perse, che non ci sarnno più…E penso a quella lettera che mi hai scritto dove dicevi: fra 25 anni spero di poter essere ancora con te a bere il nostro cappuccino.

Non è successo Piccola. Non succederà mai.

La consapevolezza di tutto questo è ancora una ferita aperta. Andiamo avanti tutti. Ma nessuno può e potrà mai pretendere che si smetta di soffrire. Forse non ho fede abbastanza? Io ti vedo nei raggi di sole, sei diventata una fatina del sole, se avrò dei figli glielo racconterò, e dirò loro che quando sentiranno il sole che pizzica sulla pelle, quella sei tu che gli dai un bacio.

Supero la cosa a modo mio…ma sento il peso di questi 7 anni…e ci sono giorni sto peggio.

E’ normale, e lo gestisco…ma non posso fare a meno di rifletterci sopra e quando sono troppo triste prendo in prestito da Zucchero….” stai soltanto dormendo in fondo al mio cuore.”

Ecccumeeee.

Beh è un po’ di tempo che sono scomprarsa. 

Ovviamente non perchè stavo lavorando ( purtroppo) altrimenti che razza di diario di una psicologa disoccupata sarebbe??

No no.

Oggi voglio parlare della mia NUOVA ANATOMIA.

STEFISCEDDA’S ANATOMY 

Eh si.

Procediamo con ordine:

Occhi 2

Orecchie 2

Naso 1

mani 2

dita 10 + 10

gambe 2

braccia 2

I denti…tutti tranne gli ottavi. I canini fino a 15 anni fa erano addirittura 4. Due fuori e due dentro.

Ora sono regolari. Nati con taglio cesario e 4 anni di patimenti. Tutto ok!

cuore 1

polmoni 2

reni 2

fegato 1

stomaco 1

milza 1

intestini…beh ci sono tutti.

Pure le ossa ci sono tutte. 

Cosa manca ora? Nella mia nuova anatomia??

Indovinate un po’?????

LA CISTIFELLEAAAAA!

Quel piccolo sacchettino così…insignificante di cui nessuno quasi cura.

Quel piccolo diabolico…SERBATORIO( come lo ha chiamato il chirurgo!!!)

Ebbene…

La mia nuova anatomia prevede che ci sia un organetto in meno.

Ci ho guadagnato: un calcolo orripilante dentro ad un barattolo e due buchi in pancia…ah si e pure alcune suture su pezzi di intestino a quanto pare…E di riflesso la possibilità di mangiare il panettone a Natale!!

Ora, che sono passati 8 giorni da quel giorno…mi sembra una specie di sogno.

Prima di tutto…Sono viva e mi sono svegliata dalla anestesia… e secondo…sono a casa mia  mi sono potuta lavare i capelli!

Sono dunque quasi pronta a raccontare, piano piano questa avventura ospedaliera. Non priva di punti da criticare dal punto di vista sia professionale che umano. Inizierò poi una campagna a favore della prevenzione. Perchè una cosa come questa si può evitare con delle costanti ecografie all’addome superiore.

Purtroppo , malgardo le dita funzionino e possa scrivere…la testa ancora è debole e sono soggetta a cali di pressione o capogiri.

Ma state in campana. Presto Stefiscedda tornerà. E non solo dovrò parlare dell’ospedale ma anche di Jane Eyre, che dopo il 2006 continua ad innamorarmi…e poi fra 6 giorni esce il film. 

Dunque passo e chiudo. Mi rintano un po’ sul cantuccio e aspetto il corpo e l’anima si rafforzino…Per oggi ho già dato!!

A si biri a tottus