Questo momento della mia vita è molto frenetico.
Continuo ad essere una psicologa semidisoccupata( anche se a me la parola disoccupata non piace molto), nel senso che i pazienti sono pochi, e di altri lavoretti neanche l’ombra.
Tuttavia avendo deciso che ogni tempo “morto” deve essere occupato dalle cose che amo…ora sto occupando anche il tempo vivo 😛
Quindi sono davvero piena di impegni.
E ne sono felice, molto felice, la mia settimana è scandita dal musical, dal corso di dizione, ora dai fanghi curativi alle terme che mi stanno facendo molto bene per la fibromialgia e poi c’è la palestra che per è molto importante!E poi i miei pochi pazienti, che sono molto molto importanti.
Se io sto bene, riesco ad essere una terapeuta migliore. Tutto ciò che faccio mi insegna qualcosa che poi posso rielaborare e mi può essere utile nel lavoro.
Probabilmente anche la felicità come l’amore è uno stato dell’essere. Ci sono momenti che ne scatenano dei picchi (come quando mi sono specializzata) ma io credo che sia uno stato di come si è in generale, lo credo ogni giorno di più, tanto che ieri sera, mentre pensavo alla mia vita e a come soltanto poco più di 2 anni mi sembrava finita, fallita, morta, senza prospettive e senza futuro, ho formulato un altro pensiero che non avrei mai pensato di fare forse….Ho pensato: GRAZIE. Veramente. GRAZIEEEE!! Perché se la mia vita passata non fosse morta, io ora non sarei così felice, ora non starei facendo le cose che amo fare. Se quella situazione tossica fosse proseguita per un attacco di vigliaccheria da parte mia, se mi fossi voluta meno bene…Ora probabilmente sarei ancora ricoperta di macchie, a fare la finta mogliettina felice e a farmi succhiare il sangue da una relazione tossica e poco utile per entrambe le parti. Una persona infelice difficilemente renderà felice il partner. E quando non c’è neanche più l’amore o un un briciolo di affetto….E’ solo lo sfacelo dell’anima che poi si ammala insieme al corpo.
Quindi Grazie.
Ringrazio quella relazione. Si è rivelata tossica al momento giusto. Ringrazio per le brutte parole, ringrazio per quella frase decisiva e illuminante che mi ha distrutto per poi farmi rinascere dalle ceneri. Ringrazio Me Stessa perché ho dimostrato ancora una volta che mi voglio bene e certe cose non le permetto a nessuno. Grazie perché mi sono rialzata prima di quanto avessi mai potuto immaginare e grazie perché ho saputo e soprattutto VOLUTO imparare da tutto questo.
Stanotte ho sognato.
Ho sognato uno strascico alternativo di quello che è stato.
Ho perduto la bambina che aspettavo. Stranamente non ho mai pronunciato il suo nome. Forse perchè quella bambina non era destinata a nascere. Non era lei, la mia Celeste. E malgrado pensare ad un aborto faccia male, a me quello che resta di quel sogno è comunque una sensazione positiva e di gratitudine per come sono andate le cose.
probabilmente anche l’ultimo residuo di rabbia verso quella situazione è sbiadito, si è consumato senza consumare me. Sono grata.
Sono immensamente grata.
Ho un’energia che prima non avevo.
Sto conoscendo persone incredibili, che se ci penso…Se penso a quello che stiamo costruendo è così bello, e mi emoziona così tanto che non riesco a non piangere di gioia, perchè è bellissimo! E tutte quelle persone sono incredibili!
Sto realizzando i miei sogni, sogni che quando ero più piccola avevo anche paura di condividere, perché non mi volevo sufficientemente bene.
Non so assolutamente dove mi sta portando la vita, io vado solo avanti, mi fido di lei, scelgo il meglio per me, ogni momento. Non ho più bisogno di programmare la mia vita come facevo prima, perché le mie 24 ore sono così intense e interessanti che non ho tempo né voglia di pensare al giorno dopo, e poi sono troppo curiosa di vedere cosa succederà domani, per farmici le seghe mentali.
E tutto questo grazie ad una cosa che per me è stata veramente una grandissima tragedia e mi ha dato un dolore inimmaginabile.
Ma dentro di me sapevo che ce l’avrei fatta, non sapevo come, né quando. Ma ora, con le lacrime agli occhi dalla felicità, ho capito che è tutto in un tempo che non ha più consistenza. Non esiste.
“passato, remoto, cancellato, dimenticato”
Non c’è più niente ( a parte le cose burocratiche e la casa) che mi appartenga di quella situazione. Ma l’ho capito perché l’ho accolto. Ho accolto il male e ho accolto i miei errori, ho accolto le difficoltà dell’altro, ho accolto la relazione tossica e ne ho voluto indagare i meccanismi.
“Grazie per avermi fatto male”, è stata la strada per arrivare a questo meraviglioso Oggi, pieno d’amore e di felicità!