Ancora qui….

varie 2012 003

 

Un altro anno.

Un altro settembre.

Sono ancora qui.

Ancora ci penso, all’inizio di questa strada, di questo viaggio.

12 anni fa, sono nata davvero… 

Ho scoperto quando sia importante prendersi cura di sè,

proteggersi,

amarsi sopra ogni cosa.

Ero piccola e ingenua,

quello che mi sembrava un inferno forse oggi mi fa sorridere, o forse mi avare un po’ di tenerezza verso quella persona che ero io.

Ma in quel momento, da una situazione  che mi sembrava brutta …tutta la forza dentro di me si è concentrata, esplodendo come in un vulcano in eruzione e mi ha fatta volare via, verso una dimensione prima a me sconosciuta: l’autostima, il valore di sè, la consapevolezza di meritare qualunque cosa mi faccia stare bene.

Non voglio dilungarmi nel discorsi patetici.

Ricordo questo mio secondo compleanno perchè ha un significato tutto mio e mi ricorda che si può risollevare, si può cambiare se si ha la volontà di farlo, ci sono sempre delle alternative, dobbiamo solo fare delle scelte.

Dalle brutte esperienze si ricavano degli insegnamenti, se vogliamo.

Si rinasce,

si cresce, 

si imparano tante cose.

12 anni fa, ho fatto il primo gesto dì’amore per me stessa, e mi sono fatta delle promesse anche ancora mantengo.

MI sento molto orgogliosa di questo, e voglio dire a tutti, che c’è sempre una soluzione.

Certezze poche, a fino a che siamo presenti a noi stessi  e ci crediamo, possiamo superare tutto…ci sono forse dentro di noi che possono sorprenderci!

La vita è un continuo processo di cambiamento e crescita, se riusciamo a impaarre anche una cosa piccola, allora niente sarà mai stato vano! 🙂

Amore amore amore, amore a tutti voi!

E ricordatevi…è tutto dentro di noi! 

L’ U L T I M A P I E T R A

PIETRE

 

Dopo la mia prima ( e spero ultima) colica renale il mio cervello si è messo in moto di nuovo.

Ho cominciato a fantasticare sui vari significati psicosomatici che potevano avere queste pietrine nei reni.

Allora ho pensato ai reni, che filtrano le scorie dal sangue, e che poi vengono eliminate tramite l’urina.

Poi ho pensato che negli ultimi mesi la mia pelle si è ripulita pareccio e mi son detta: questo calcolo non è altro che il residuo di tossico che avevo nella pelle, che è stato riassorbito dal corpo e si è fatto pietra, ora è stato espulso con un atto concreto dal mio corpo.

Ovviamente era un’ipotesi fantasiosa e moooolto simbolica…ma poi ho letto sul dizionario di psicosoatica che i calcoli renali non sono altro che residui di un passato che ancora lascia i segni.

E allora mi son detta…tutto torna.

Alcune cose irrisolte dentro di me hanno trovato soluzione una settimana fa, con una grandissima presa di coscienza, e poi…tutto è stato espulso, il processo ha richiesto dolore ma l’espulsione non è stata dolorosa.

Era l’ultima pietra.

Ci pensavo oggi…e come per magia mi sono ritrovata catapultata dentro un’immagine inconscia…La collina della seduta collettiva di ipnosi. 

Il professore che diceva: ora siete sopra sulla collina, mettete una mano nella vostra tasca, ci sono delle pietre, prendetele e poggiatele atterra, lasciatele lì e poi scendete dalla collina.

E io, in quel momento mi bloccai. Non riuscivo a togliere le pietre, erano dentro di me, le sentivo nel petto. Mi è venuto un brutto attacco d’ansia, non riuscivo smettere di piangere, il respiro era affannoso e mi sentivo molto angosciata.

Oggi mi sono ritrovata di nuovo su quella collina e ho pensato a quelle pietre.

La mia tasca è vuota.

Non sono riuscita a trattenere le lacrime.

la potenza di una cosa dell’ipnosi è qualcosa di strabiliante.

Questa era l’ultima pietra ne sono certa, ora tutto può fluire liberamente dentro di me, perchè alcuni pezzi del mio puzzle hanno trovato il giusto posto dopo tantissimi anni.

Ho imparato che non serve a niente negare le proprie emozioni o chiamare con altri nomi i sentimenti che si provano.

Basta semplicemente lasciarli fluire…E loro poi si aggiustano, sanno trovare dentro di noi il posto giusto.

Non neghiamo di essere arrabbiati, 

non neghiamo di amare,

non neghiamo la sofferenza…

La vita è fatta anche e soprattutto di emozioni.

E non ci sono tempi, ognuno ha il suo, io mi sento molto orgogliosa di me stessa perchè ho preso il tempo che il mio lutto mi ha chiesto e ora che anche l’ultima pietra è stata poggiata sulla collina, credo proprio di poter scendere a valle e dirigermi altrove 🙂

” GRAZIE PER AVERMI FATTO MALE, NON LO DIMENTICHERO'”

Per sempre…

eternita1
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

(Henry Scott Holland)

Ho pensato a te.
E’ passato pochissimo tempo, ma sei sempre qui con tutti noi.
Non smetto mai di ricordare le cose importanti che mi hai lasciato, e riesco a sorridere un po’…

 

 

La matematica del corpo…

Odio la matematica…
a evidentemente al mio corpo piace…calcolare!
E dopo il calcolo alla cistifellea non contento, ha cominciato pure il rene destro… ed ecco che…si…. fra lunedì e martedì ho avuto la mia prima colica renale.
Ora sono al 100% una Chessa. Dopo zii e cugini è toccato pure a me.
Non lo auguro a nessuno è troppo brutto.
Sarà una punizione per non aver mai voluto studiare matematica?!

La favola della volpe e l’uva

volpeuvabd7

Spinta dalla fame, una volpe tenta di raggiungere un grappolo d’uva, ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama: “tanto è ancora acerba!“. La morale è:
È facile disprezzare quello che non si può ottenere.

Questa favoletta è sempre attuale e in giro ci sono sacco di volpi.

Forse si credono volpi…ma non lo sono.

Secondo me sono altri indefiniti animaletti che si credono molto intelligenti, e grandi e invece sono solo immaturi e deludenti.

Davvero.

La volpe farebbe bene a cercarsi l’uva più bassa, o a mangiare cipolle, non a dire che l’uva è acerba solo perchè sta in alto. L’uva non ha scelto di stare in alto, la volpe sceglie di dire quello che dice.

Bah…Ognuno ci veda quello che vuole.

Io sono solo un piccolo porcospino e la frutta la prendo quando cade a terra, se è acerba la sputo, se è troppo cotta anco la assaggio…scelgo la più croccante che c’è e vado per la mia strada. Di sicuro non mi fido di chi si crede volpe!

 

Sono….

stè occhioni

 

Sono le donne difficili quelle che hanno più amore da dare…
ma non lo danno a chiunque.
Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente,
quelli buoni da quelli no.
Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
Quelle che e non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l’anima vicina alla pelle.
Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore,
danno sapore alla vita.
– Alma Gjini 

[ rubata da una pagina di Fb]

….Almeno qualche pregio quindi ce l’ho…

 

B I S O G N I

amore-pace-armonia-e-serenita

 

Quando non sei pronto a sentirli restano nascosti e si pressano su se stessi.

Avete presente quelle scatole  a sorpresa che quando si aprono esce fuori, sospinto da una molla, un pupazzino?

Ecco a volte succede così!

Basta semplicemente, in qualche caso…guardare ciò che abbiamo accanto con un occhio aperto e l’altro chiuso e tutto apparirà diverso…

Ma come mai qualcosa che prima che prima non ci avrebbe attratto molto ora diventa attraente e certe cose prima inaccettabili diventano…sorvolabili, passano in secondo piano per fare spazio a qualcosa che si sente dentro?

E guarda caso ragionandoci su, ciò che ritrovo, ciò mi arriva è esattamente ciò di cui ho bisogno adesso.

Finta attrazione…Forse si, forse no….visto che la consapevolezza è arrivata solo ora dopo un po’ di tempo, ma alla fine non è questa la cosa importante.

No…sono i bisogni.

Anche nelle relazioni.

Spesso ci sono come dei canoni di scelta che ci possiedono, a livello generico, che non ci fanno essere coscienti delle vere necessità…Ce lo chiediamo qualche volta?

Di che cosa ho bisogno adesso, in una relazione?

Ho bisogno che tu sia muscoloso, o forse ho più bisogno che tu mi protegga?

Ho bisogno che tu sia ricco oppure ho bisogno che tu possa stimolare il mio cervello con discorsi intelligenti, raccontandomi dei tuoi viaggi o dei libri che ami leggere?

Ho bisogno di farti da mamma, di accudirmi, oppure di sentirmi rassicurata dal tuo sguardo, dalla dolcezza del tuo sorriso?

CHE COSA VOGLIO DA UNA RELAZIONE?

Non più, che tipo di uomo, ma che tipo di RELAZIONE.

Ci sono arrivata a quasi 33 anni…Ma forse ho fatto un passo in avanti.

Non ho bisogno di star li a raccontare di nuovo il dolore immenso, la delusione, il lutto, la mia rabbia, il mio avercela con e stessa. 

Non serve più.

So solo una cosa: dopo una cosa del genere l’ultima cosa di cui ho bisogno è di fare da balia a qualcuno.

Certo che le donne hanno le palle, ma chiedetevi tutti perchè!

Vorrei tenermele le mie palle, ma trovare una relaqzione dentro cui non ci sia bisogno di doverle usare sempre e non così …in maniera direi…assoluta!

Alla fine, possiamo fare le dure quanto vogliamo, ma abbiamo tutte un grandissimo bisogno di sentirci amate, accettate per come siamo, e soprattutto RASSICURATE. Rassicurate di essere state scelte, vogliamo sentircelo dire…ij ogni modo, con un abbraccio, una carezza, con un fiore raccolto da prato ( anche se pisciano i cani, cazzo non importa è il gesto che conta!), con un dolcetto o un sorriso…o anche perchè no…con una parola carina, perchè la donna è anche questo. In fondo è uno dei bisogni che ci distingue. 

Ora lo so, e ora non mi vergognerò mai più a dirlo.

NOn sarò meno forte, non avrò meno palle.

Probabilmente sarò solo più donna e meno ragazzina.

Forse agli occhi di chi ha più esperienza e maturità di e sembrerà anche stupido, ma io ora ho capito di cosa ho bisogno in questo momento della mia vita. 

E invito tutti i pirati, i naviganti, i vagabondi del web, e i bimbi sperduti a farsi la stessa domanda:

DI COSA AVETE BISOGNO IN UNA RELAZIONE?

Chiudete gli occhi.

Respirate.

Ascoltate il vento che si confonde col vostro respiro. 

E la risposta, il vostro bisogno, apparirà!

N I E N T E C H E F U

Nulla-Piu-a24242820

 

Imbattersi nel…

Niente che fu,.

Sentire il cuore di primo acchito che batte all’impazzata, e scoprire che dietro quel battito c’è il nulla.

E chiedersi…ma davvero fu?

Fu…che forse non era niente.

O forse qualcosa c’era, ma solo nella testa…forse…perchè probabilmente la verità, nella sua onesta espressione in qualche modo si materializza sempre…Mentre il niente…è inconsistente.

Il niente è solo una bugia.

Un’illusione che si inventa…una specie di ologramma …

sembra un’immagine reale, ma ciò che c’è di reale è solo chi si impengna a condire quell’immagine, e si ottiene un un niente circondando si inutili condimenti. Pesanti oltretutto.

E alla fine resta solo l’amarezza. 

Si rimane consapevoli solo del proprio errore.

Questo è ciò che fa male. Ed è una cosa che non riguarda neanche  l’illusione stessa, ma la persona che ci ha creduto. Il resto è solo niente che fu, quindi non è importante. Ciò che resta è quello che noi abbiamo inutilmente credendo di fare qualcosa di “bello”.

Di importante,

Ma era tutto sbagliato. Era tutto niente.

E siccome tutto torna… ecco ti ritorna indietro il niente.

Da un certo punto di vista va bene.

Dall’altro quel senso di amarezza è difficile da gestire, difficile da vivere e da accettare.

Ma tutto passa, forse anche i residui solidi di quel contorno del niente un giorno diventaranno anch’essi niente.

Andare avanti,

sorridere,

meravigliarsi,

contemplare la vita…ciò che il niente insiegna è senza dubbio l’arte dell’attenzione, della calma, e della verifica. 

Coi fatti.

Magari la prossima volta…con un tempismo più rapido! 🙂

 

Q U O T I D I A N I T A’

cropped-dock.jpg

Tutto è come una prova del 9

( ma poi perchè di dice così?, dovrò fare una ricerca su sta cosa )

La quotidianità, in questa nuova vita che sto costruendo è piena di sorprese. E’ una verifica costante di me stessa… ogni cosa mi dice qualcosa su me stessa, anche che le stronzatine come ad esempio Sky che non si vede più.

Per una che ha forte bisogno di isolarsi da altri lati a volte frustranti della quotidianità e si rifugia nelle sue serie Tv, ( su cui oltretutto scrivo recensioni, quindi i servono in un certo senso, come anche certi programmi che oltretutto sono pure interessanti…) avere Sky è quasi fondamentale…anche perchè:

1) lo pago io,

2) se voglio guardare qualcosa di diverso dai canali di mamma Sky è la salvezza!

3) sta nel seminterrato: il mio regno di relax.

Ecco…quindi dopo un crollo nervoso, e frustrazione alle stelle con un biglietto di ingresso per il girone degli iracondi, accompagnata da pensieri poco costruttivi e senza dubbio disfunzionali…mi son detta: respira. Hai risolto di peggio.

Solo che…il mio decoder non si trovava ( qui avevo quello vecchio vecchio vecchio), il contratto Sky non si sa come ( o forse si ma non me lo voglio ricordare) è sparito. Dissolto, e ovunque sia è chiaro che non lo rivedrò mai più….Ero un po’ nervosa, ma respirare fa sempre bene.

MI son detta: smontiamo. Cambiamo un pezzo alla volta.

Prima la presa scart. Nulla. Schermo blu.

Poi il televisore. Peggio ancora, poverino un televisore degli anni 80 che è stato due anni in una stanza all’umido. Ha fatto saltare la corrente appena ho premuto il pulsante di accensione.

L’ultima prova: ritrovare il mio decoder perduto. 

Il respiro aiuta. L’ho trovato dove avevo già guardato, ma la rabbia mi teneva gli occhi chiusi.

ecco. ..quando fa male! Ma d’altronde si sa: frustrazione==> aggressività.

Elementare .

Fatto sta che ho trovato tutto e ho rimontato tutto.

Sono stata bravissima 🙂

i son detta: se anche così non funziona…Si sarà smagnetizzata la scheda e andrò in un centro Sky a spiegare perchè non ho più il contratto …

MA…

( come dico sempre…c’è sempre un MA!)

attacco tutto eeee…. FUNZIONAAAAAAA!

E allora ho pensato; visto? Puoi farcela, puoi superare anche queste cagatine di cose, anche questo è un segno, o per lo meno prendilo così. Sei riuscita anche a gestire una piccola emergenza così, da sola. Non potevi contare su nessuno nè prima nè ora e ce la fai lo stesso.

Quindi a tutti coloro che stanno iniziando una nuova vita voglio dire questo:

Ci saranno sempre dei granelli di polvere. Polvere di quella vita precendente che grazie a Dio abbiamo abbandonato. La polvere fa starnutire, lacrimare e ci infastidisce…ma lo starnuto è una reazione liberatoria del corpo, come pure la tosse e le lacrime. 

Poi ci laviamo la faccia. 

Facciamo un bel respiro…ed è tutto passato.

Ogni piccolissimo dettaglio è un successo, un passettino in più che ci può dare indizio di come possiamo effettivamente cavarcela!

Io ho imparato anche a montare una parabola tutta da sola. Precedentemente.

Ciò che ci interessa fare, ciò che ci preme…lo facciamo.

E’ una questione di VOLONTA’, ma la volonta’ è efficace solo se abbiamo INTERESSE E AMORE per ciò che vogliamo fare.

Altrimenti diventa il surrogato di qualcos’altro.