V I T T O R I A

Oggi si è chiusa una porta dentro di me, o forse ho abbattuto tutti i muri della stanza, aperto le finestre e creato un open space…Fate voi. Ma questa è la fine del tutto. Sento la necessità, dopo 20 anni, di raccontare la faccenda. 

20 anni sono tanti eh! Ma ci sono voluti 20 anni per capire, per guardare dal di fuori, per capire chi ero 20 anni fa, per rendermi conto di tante cose, per smaltire la rabbia e il dolore, la frustrazione e il sentirsi impotenti e invisibili.

20 anni fa ero una piccola adolescente ( adesso sono una adolescente cresciuta) che frequentava la seconda liceo. Tralascio il fatto che il rinomatissimo liceo ( di stigrancazzi) in cui ero iscritta fosse un covo di perbenisti, ipocriti, razzisti, maleducati e bulli, professori compresi, anzi nel complesso loro erano peggio.

In seconda liceo, è arrivata lei. Piccola, di dimensioni elfiche direi, dall’andatura sbilenca, con dei boccoli biondi e il viso sfatto. Non dimenticherò mai, mai e poi mai le prime parole che proferì quella donna appena entrò in aula, con una pila di libri in mano.

” io sono atea. io sono comunista e vi darà un’impronta marxista”

Più che altro sembrava una minaccia. E probabilmente lo era, ma ancora non lo sapevamo.

Dopo quella frase ne arrivarono altre. Vi risparmio i dettagli di come insultò il professore dell’anno precedente chiamandolo animale, e di come ci abbia obbligati a studiare due programmi in un anno, di come avesse adottato un libro non approvato dal consiglio di classe, fornendoci le fotocopie pagate da lei.

Voglio che vi concentriate solo alcuni dettagli. Si sta parlando di ragazzini di 16/17 anni. Ragazzini. Perché ora mi è chiaro. Ragazzini che praticamente si stavano approcciando alla vita.

“Siete rustici animaletti di campagna”

“Siete un’associazione a delinquere, ma non di stampo mafioso, perché siete troppo stupidi per essere mafiosi”

“la tua moralità…”e giù con commenti negativi

“Voi non dovete assentarvi perché a scuola ci andavo con la leucemia”

Assemblea di istituto? NO. Venite a scuola e vi interrogo. Se mancate vi darò 2 e farà media.

Sabato 4 ore? NO. Faremo la quinta.

Questi sono solo assaggi che voglio raccontare, e io mi auguro che chiunque legga questa mia testimonianza possa provare ad immaginare come si potessero sentire dei ragazzini a sentirsi parlare così ogni giorno.

Vai male in matematica? Siccome la docente è mal vista come me, io ti abbasserò i voti. 

No non l’ha detto ma l’ha fatto. L’ha fatto a me. 

Sto scrivendo questo post con le lacrime agli occhi, per la prima volta dopo 20 anni. Prima mi infuriavo, ma come sapete quest’anno ho deciso di vincere la bestia e se voglio diventare insegnante devo dare gli esami di filosofia… E ogni volta che prendevo il libro e leggevo dentro di me risuonava quella voce, il modo in cui pronunciava la parola Noumeno…oppure mi si paravano davanti immagini che pensavo di aver rimosso. Il senso di angoscia, di paura, di fallimento…il senso di essere inadeguata, di essere una stupida… Tutto questo me lo sono portata dietro per 20 anni. 

Lo so, vi sembrerà veramente esagerato. Ma voi non eravate in quella classe. Chi è stato in quella classe, sa. Anche se dopo la seconda liceo la gente è scappata e l’ultimo anno una mia compagna si è dovuta ritirare perché questa donna…( fatico a chiamarla donna ma è quello che è) la attaccava costantemente.

Ricordo l’odio, l’odio profondo che proiettavo sui pensatori che ci faceva studiare perché non potevo odiare direttamente lei. Era pericoloso. Bisognava sorridere, mantenere un comportamento morale dignitosi per salvarsi. Forse. Mi ha rovinato la maturità…dettagli. L’ultimo giorno di scuola l’ho sfanculata con la mente e addio.

Invece no.

No,non era finita perché ormai dentro di me covavo rifiuto e odio. Mi sono sempre rifiutata di pensare di fare l’insegnante per non dover più toccare quelle materie. Ricordo la sua ossessione per Giordano Bruno. Era malsana ed esagerata…lo odiavo senza conoscerlo, perché il mio cervello aveva cancellato ogni contenuto scolastico relativo a quegli anni. Era rimasto solo l’odio che faceva a braccio di ferro con la rabbia.

Poi un anno fa ho deciso. Volevo cambiare lavoro, volevo fare di più. Proverò.

MI sono accorta che la situazione era grave quando leggendo sul programma di quest’anno  ” ABBAGNANO” mi è venuto un attacco d’ansia…. Su un altro programma ho letto “VEGGETTI” ma nella mia testa sentivo quel cognome pronunciato da lei. Mi sono sentita male. In quel momento ho capito.

Volevo vincere.

Il 24 Maggio 2018 ho sostenuto oralmente l’esame di storia della filosofia, prima parte del programma. Argomento a piacere: Giordano Bruno. Ho preso 30. 

Quello che è successo dopo è stato incredibile: la rabbia, l’odio, il malessere si sono liquefatti. Letteralmente. E mi sono usciti dagli occhi. Ho singhiozzato per un’ora e mezza, ho tagliato la testa al mostro!

Oggi 20 giugno 2018, ho sostenuto la prova scritta sulla seconda parte del programma. C’era ancora il corpo senza testa da abbattere. E anche se gli esiti usciranno fra tre settimane, io so che ce l’ho fatta.

L’ho capito circa mezz’ora fa, quando alla voce di quella donna si sono aggiunte quelle degli altri professori.

“ti facevo più stupida” diceva uno.  Gli altri erano più subdoli…usavano l’emotività espressa! Risatine, sorrisetti…risate quando le mie compagne mi prendevano in giro. Non andavo bene. Ero troppo timida, troppo educata… studiavo regolarmente, non chiacchieravo, non ho mai risposto male ad un docente, prendevo appunti e mi comportavo con rispetto…QUINDI….ERO STUPIDA. Da stupida mi hanno presa e da stupida mi hanno lasciata. E stupida mi sono sentita. 

Quando ho fatto l’università sono andata come un treno. Ma credevo che dipendesse dal fatto che studiavo cose che mi piacevano e non mi sentivo vincolata o costretta a vedere sempre la stessa gente. Invece no. L’ho capito oggi, perché una collega mi ha detto che ho una bella testa. L’ho capito quando all’orale delle ragazze mi hanno detto: era un piacere sentirti. Io sono una persona intelligente, e il mio cervello sta brillando. Riesco persino a vedere tutti i collegamenti neuronali illuminati che irradiano luce dentro e fuori di me! 

In meno di un mese ho dato filosofia diviso in due parti e un altro esame per cui dovevo studiare e fare una tesina, e ho preso 30 anche in quello, lavorando mattina, pomeriggio e notte e gestendo anche i pazienti. 

Oggi il residuo di quelle voci è scivolato giù dai miei occhi, credo per sempre, e ho pensato che questa mia testimonianza possa essere d’aiuto.

Non permettete a nessuno di definirvi. Se un adulto non vi vede, se un adulto non fa l’adulto, creando traumi e facendovi stare male non è colpa vostra. Avete capito? NON E’ COLPA VOSTRA. Perché a volte siamo solo dei ragazzini, e di sicuro non siamo dei rustici animaletti di campagna. Solo dei ragazzini. Per cui se chi legge ora è un adolescente, voglio che se lo metta bene in testa: sei perfetto, e vai bene così, se hai paura va bene, se hai bisogno di aiuto, chiedilo a chi te lo può dare. Non mettere in dubbio la tuo forza è solo nascosta. E se c’è qualche adulto che si porta dietro qualche voce di troppo… a quell’adulto voglio dire: non permettere a quelle voci di continuare a definirti. Tu, solo tu puoi farlo e hai il potere di diventare qualunque cosa tu voglia, perché sei potente, e hai un bel cervello, anche se nessuno ti ha insegnato a vederlo!

Ho voluto condividere la mia vittoria qui, perché voglio che sia una fra tante. Voglio che vinciate tutti, ce lo dobbiamo, perché certi dolori e certi traumi ci hanno portato fino a qui…ma a quale prezzo? E allora meritiamo di vincere, perché tutta la sofferenza non sia stata vana, per darle un senso, per zittire le voci, e per riprenderci noi stessi e godere della nostra bellezza.

Se avete anche voi una vittoria da celebrare, raccontatemela nei commenti 🙂