Ciò che mi colpisce di più in questa situazione surreale di reclusione o pseudo-reclusione è la profondità che a volte il silenzio riesce a raggiungere.
ieri mattina sono dovuta andare in farmacia e mentre attraversavo a piedi il famoso ” campetto dietro dietro a casa mia” per risalire poi verso la parte più cittadina della zona in cui vivo, mi sono ritrovata ad ascoltare un silenzio mai ascoltato, fatto in realtà di suoni a cui non prestiamo abbastanza attenzione: i ronzii, i cinguettii, i suoni della natura che ci circonda. La mattina era soleggiata, il cielo pulito, il resto era silenzio. Anche se sembra brutto dirlo io lo dico lo stesso, perché dico sempre quello che sento: è stato bello. Ad un certo punto mi sono sentita in equilibrio con il mondo, come se in realtà la vera normalità fosse questa.
Poi si torna a casa, e il silenzio si rompe. Ma come?
Basta accendere la Tv, scorrere Fb o qualunque altro social.
Non leggo che bollettini di morte.
Era a questo che volevo arrivare.
Si si, sono polemica e non me ne vergogno. sarà che ho passato gli ultimi anni a scontrarmi e a litigare in casa quando parlavo di rispetto del pianeta, degli animali, dell’immondezza e via cantando e mi davano dell’esagerata, della fissata ecc… E quindi ora che posso, sfogo platealmente la polemizzazione!
Non sto negando la situazione. E’ grave. Molto grave. Però …anche basta con i bollettini di morte. Basta e ancora basta con i conti dei contagi. Mi darete della cinica se penso alla vita, ma contare i morti cos’è? secondo me è peggio. Perché se anche li contiamo non possiamo né riportarli in vita né fare qualcosa per lenire la totale disperazione dei loro familiari ( non me lo voglio neanche neanche immaginare perché mi scoppierebbe il cuore)
Io sono convinta e straconvinta che possiamo fare una cosa sola per onorare queste persone: vivere e seguire le regole.
Sante regole che invece nessuno sembra tenere presenti. E invece sono le regole che ci salveranno, ma non solo, se non ci facciamo un esamino di coscienza non andremo da nessuna parte.
FATE SILENZIO.
Basta con il terrorismo psicologico. Una donna si è tolta la vita perché già era depressa di suo, poi con tutti sti bollettini dei morti, le è stata data una gran bella spintarella. Un morto in più, e questa volta è stata ucciso da questo terrorismo mediatico. Basta. Non sto dicendo di fare finta di nulla. E come potremmo, ma cazzo, state zitti. Non c’è bisogno di pubblicare ogni 3 ore che sta morendo gente.
Eravamo preoccupati lo stesso quando l’Africa veniva decimata dalle malattie? contavamo i bambini morti? O forse ora ci interessa perché il virus riguarda tutti noi?
Io non so da dove sia arrivato ma so una cosa: stavamo soffocando la Terra e ora questo virus …guarda caso prende ai polmoni. Fatevi due conti. Che sia questo il vaccino che usa la terra per proteggersi da noi, piccoli omuncoli incapaci di rispettarla?
Continuo a farmi domande, ma l’unica risposta che trovo è SILENZIO.
Fino a poco tempo fa c’era chi implorava i black out per respirare la Terra. IO ora imploro per il black out del terrorismo psicologico, prego che ci sia silenzio, e che le parole siano di incoraggiamento, di forza e che ognuno di noi spinga gli altri a rispettare le regole, nella speranza che vengano poi interiorizzate e diventino uno stile di vita più consapevole. Ma su questo ho seri dubbi. Una cosa è certa: l’Apocalisse siamo noi, e lo stiamo dimostrando sempre di più, ogni volta che perdiamo l’occasione di tacere e ascoltare ciò che il silenzio può dirci.